LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Lunedì 30 Maggio 2016
Cantine aperte anche in Puglia. Ormai il turismo del vino e della buona tavola tiene banco in Italia e nella nostra regione.
A Turi, la casa Vinicola COPPI hanno aperto i propri stabilimenti proponendo una visita guidata ed una degustazione di piatti raffinati e genuini. C’erano il capocollo e tutti i «salumi di Martina Franca», le spezie e gli aromi per farcire il «panino divino» di Marino Notarnicola di Noci e i prodotti dell’agriturismo «La Lunghiera di Turi», ma anche i tradizionali dolci turesi, la famosa faldacchea. Su tutti, troneggiava i vini COPPI, il nettare di Bacco che nelle sue diverse varietà è stato il re della giornata.
Antonio Coppi, patron dello stabilimento, ha accolto le centinaia di ospiti, personalità come i senatori Michele Boccardi e Ferdinando Pappalardo. «È una masseria didattica – spiega Giovanni D’Onghia, dipendente della “Lunghiera”- che si trova a metà strada tra Turi e Putignano ed è sorta circa 10 anni fa e conta circa una ventina di dipendenti, nasce come produttori ed allevatori». Producono tutti i tipi di latticini e pasta e taralli a base del famoso grano Cappelli di alta qualità.
«Le cantine vinicole e le nostre sale da ricevimento – dice il senatore Michele Boccardi, titolare di una sala ricevimenti – sono delle eccellenze a Turi; quella di oggi è una giornata importante per Turi e per la Puglia». Per Boccardi, «avere le cantine aperte in tutta la Regione esalta anzitutto il patrimonio architettonico straordinario di queste strutture e delle sale pugliesi, che con l’enologia e la gastronomia sono i punti da cui ripartire per il rilancio turistico di questa Regione».
Roberto Bianco, che si occupa dell’export delle cantine Coppi, conduce i visitatori e i giornalisti alla scoperta dello stabilimento. Si scende una rampa di scale per accedere dal pian terreno ad un enorme scantinato diviso in compartimenti.
Ogni stanza è illuminata da una luce fioca per tutelare il vino. Le pareti sono verniciate di rosso per proteggere il nettare di Bacco dalla roccia viva. «Siamo sotto un terreno che da 2.400 anni produce vino in questo territorio. Un orgoglio ed un vanto di cui la famiglia Coppi sente di essere parte», dice Bianco. «I greci e poi i romani scelsero la zona di monte Sannace, la zona di Marchione a Conversano e la reputarono perfetta per coltivare la vite. I due vitigni introdotti furono l’Aleatico ed il Negramaro. Normalmente l’Aleatico è dolce da dessert ma questa cantina ne produce uno da pasto. »
«La buccia dell’acino d’uva è molto sottile ed è di difficilissima coltivazione. Si rischia di perdere il raccolto. La famiglia
Coppi è una delle poche aziende a produrlo », aggiunge Bianco. Secondo i genetisti del vino, il primitivo prende origine
dalla Croazia e da Istria, giunge in Puglia dove si diffonde grazie al lavoro dei monaci benedettini, nel 1100. Viene selezionato a
Gioia da don Luigi Filippo Indellicati nel 1880 epoca a cui risale il primo primitivo certificato. I gioiesi si spostano a Manduria ai primi del ‘900 portando delle propaggini ed è così che si sviluppa il primitivo di Manduria «figlio» di quello di Gioia.